NO al nuovo stemma

Dopo circa un anno dal momento in cui "qualcuno" ha deciso di cancellare anni di storia e tradizione sostituendo il nostro "stemma" con uno che è la copia esatta di quello proposto (e disprezzato) per anni dalle bancarelle fuori lo stadio, abbiamo sentito, come Associazione, la necessità di raccontare il perchè di questa posizione e come si sta portando avanti questa battaglia che non terminerà finchè sempre quel "qualcuno" non deciderà di riconsegnare a noi tifosi ciò che è sempre stato nostro e ciò che sempre siamo stati: ASR.

Bene, anzitutto chiariamo che MyROMA non è per tutti: vorrebbe esserlo, ma soltanto se i principi che propugna sono condivisi. Tra questi principi vi è quello della continuità storica, che – riteniamo – assume un grande valore alla luce delle trasformazioni che ha subìto il nostro calcio. In altre parole, noi siamo come quei tifosi dell’Hull City che stanno contestando il mutamento del nome della loro squadra in Hull Tigers, o come quei tifosi che hanno abbandonato l’Austria Salisburgo dopo che la Red Bull gli ha cambiato nome e colori sociali. Quindi i tifosi della Roma che non hanno a cuore tematiche di questo tipo condividono con noi solo la fede sportiva ma non quello che non riteniamo il valore fondante di una fede.

In primis riteniamo che l'eliminazione del monogramma ASR sia stata una "innovazione" che non tiene conto del fatto che già più di 80 anni fa quel monogramma campeggiava sullo stemma sociale e che i rari momenti in cui lo stesso è scomparso (al pari di quando scomparve la lupa sulla fine degli anni '70, per via della registrazione del marchio da parte del Comune di Roma) sono stati accolti con dolore dai tifosi, in un'epoca in cui non vi erano social network ed in cui l'unico modo per manifestare il dissenso risiedeva nello scrivere una lettera a un giornale, sperando che la pubblicassero. Quel monogramma simboleggia le tre squadre che diedero vita alla AS Roma e per quelli come noi è un po’ come la croce per i Cristiani: non si venga a dire che la AS Roma non sarebbe stata riconoscibile in quanto moltissime squadre hanno un monogramma sulla divisa e sono perfettamente riconoscibili ovunque. Ribadiamo – come dimostrato anche graficamente – che con pochi accorgimenti si poteva sia salvare il monogramma ASR o comunque inserire anche il nome “Roma” preceduto da A.S. – magari con un carattere grafico diverso, visto l’altissimo rischio di contraffazione e la similitudine con le magliette contraffatte che per decenni abbiamo visto fuori lo stadio - che tutti ovviamente amiamo. Per quanto riguarda la lupa capitolina, sappiamo bene che la stessa ha avuto diverse fogge negli anni e quindi – al di là dei gusti personali che a molti di noi fanno dire che la nuova lupa non piace – siamo d’accordo che ci possano essere dei miglioramenti: se, tuttavia, tutto questo porta a una spaccatura della tifoseria sul punto è evidente che si poteva far di meglio, anche alla luce del fatto che lo stemma messo da parte era stato voluto nel 1997/98 da 11927 tifosi della Curva Sud, vale a dire il settore più appassionato dello stadio che segue sempre la Roma nella buona e nella cattiva sorte. E, pur con tutte le sue imperfezioni grafiche, nessuno aveva detto alcunché, perché quello stemma era stato condiviso. Per concludere, MyROMA apprezza e riconosce gli sforzi dell'azionista di maggioranza in ordine alla valorizzazione mondiale della nostra società, mentre i ragionamenti del “basta che vinciamo va bene anche una mucca” ci fanno prendere decisamente le distanze da un certo tipo di tifoseria.

Vorremmo inoltre fornire un elemento storico sull'evoluzione, ma soprattutto sull'utilizzo del nostro stemma durante la fine degli anni '70 e '80 con l'introduzione del lupetto (che in molti credono sia il nostro stemma) per far comprendere che il non utilizzo dello stemma con la lupa sulla nostra maglia (fino al 1997) era perchè la AS ROMA non aveva il "permesso" di utilizzo della lupa capitolina per fini commerciali. Permesso ottenuto da Franco Sensi il 20 luglio 1997.
...Nel 1978, l'ultimo anno di Gaetano Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole negli Stati Uniti d'America contro i New York Cosmos, i dirigenti giallorossi hanno l'occasione di osservare come in America lo sport sia trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra.Ciò induce la società a istituire un ufficio per la pubblicità, diretto dal grafico Piero Gratton, il quale è incaricato di realizzare un nuovo logotipo per la società giallorossa nell'ottica di creare un marchio da associare ai prodotti del club.

La lupa capitolina, infatti, non può essere registrata come marchio, così viene creato il celebre "lupetto" nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compare incorniciato da due cerchi concentrici, uno giallo e uno rosso. Oltre al lupetto viene creato un secondo logo costituito da una "R" stilizzata giallorossa e nera, ma, a differenza del primo, non ha molta fortuna.

Il 20 luglio 1997, grazie a un accordo con il Comune di Roma, alla società capitolina viene concesso il permesso speciale di poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma ispirata a quello originale...
RIASSUNTO:
> come azionisti riteniamo che il nuovo stemma indebolisca la tutela legale necessaria per combattere il "falso" poiché non riporta degli elementi distintivi ma elementi di bene "collettivo" come una lupa e il nome Roma. La lotta alla contraffazione è stato uno dei primi problemi che da subito abbiamo chiesto di affrontare, ancor prima che si decidesse di cambiare lo stemma (link richiesta campagna no falso), ed invece chi dovrebbe essere esperto di marketing e merchandising ha trasformato in potenzialmente ufficiale agli occhi del tifoso distratto o semplice simpatizzate, magazzini stracolmi di materiale che troveremo sulle bancarelle in futuro.

> il nostro Club è la AS Roma ed il monogramma che da sempre è presente sul nostro stemma societario ha un significato da difendere per le generazioni future. Rendere il nostro stemma un souvenir non solo svilisce, ma può indebolire l'attaccamento al Club e generare confusione ed ignoranza circa le nostre vere radici: non c'è futuro se non si conosce il passato. Se oggi luoghi "sacri" come Campo Testaccio sono stati cancellati è anche colpa di chi non ha saputo conservare e valorizzare le propre radici. E' colpa di chi in un dato momento storico non ha capito l'importanza del difendere la propria storia: gli sbagli del passato non devono essere più commessi.
PROPOSTA:
Dal momento in cui è stata presa tale decisione non condivisa da moltissimi tifosi (come ha sempre esternato "civilmente" quella parte più calda della nostra tifoseria), MyROMA ha subito manifestato il proprio pensiero al Club tramite una lettera e tramite una richiesta di incontro. Il Club ad oggi non ha ancora risposto "ufficialmente" a tale richiesta: domandare è lecito rispondere è cortesia.

MyROMA non è contraria ad un restyling, ma ad un restyling che non rispetti la nostra storia e, visto che MyROMA è anche azionista AS ROMA, abbiamo potuto palesare e presentare ufficialmente al notaio del Club, durante l'assemblea degli azionisti AS Roma del 28 Ottobre 2013, una nostra proposta  che potesse essere un punto di incontro tra le esigenze di rinnovamento, di tutela e rispetto delle nostre tradizioni. Tale gesto dimostra ancora una volta che lo scopo primario del nostro Supporters Trust è quello di collaborare con il Club per il suo sviluppo economico e sportivo.

Durante l'assemblea l'AS ROMA comunica che tale lavoro sarà preso in considerazione, ma ad oggi ancora nessuno ha risposto: domandare è lecito rispondere è cortesia.
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